Credo che praticamente tutti noi abbiamo sperimentato nella nostra vita almeno una volta uno yogurt. Magari, dolce, magari magro, magari di soia o capra, ma lo yogurt è sicuramente un alimento che possiamo considerare parte della nostra cultura (al contrario della Kombucha).
Lo yogurt non “puzza”

Un mese fa circa guardavo la discussione finale del “festival online” a tema, neanche a dirlo, fermentazioni organizzato da The Sauerkraut people.
I relatori discutevano di come poter far avvicinare le persone al mondo della fermentazione, considerando il fatto che spesso, gli aromi/odori funky dei cibi fermentanti possono dissuadere molte persone ad avvicinarsi.
[Detta in maniera semplice, la puzza ti allontana.
però anche il gorgonzola puzza,
eppure con il sedano o la mortadella è buono.
Si tratta di uscire un po’ dalla comfort zone alle volte]
Quindi, se siete incuriositi dai fermenti, ma temete la schiavitù dell’olfatto, perché non vi autoproducete dello yogurt? Lo yogurt sà di yogurt.
Qua a casa, dopo esserci resi conto di quanti vasetti di plastica producevamo e non riuscivamo a riutilizzare, abbiamo decido di mettere al lavoro una yogurtiera che un amico ci aveva regalato tempo prima. Prendendo spunto dalle sempre ottime istruzioni di Sandor Ellix Katz (piccolo video) e del suo mondo della fermentazione (consigliatissima lettura di introduzione e avvicinamento a questo mondo), ci abbiamo provato. Dopo Jean-Claude, era il mio secondo esperimento fermentativo.
Lo yogurt dà immediate e durature soddisfazioni. Con un processo di meno di un’ora e circa 7/8 ore di fermentazione, potete avere yogurt per una settimana, in vasetti di vetro pulibili e riciclabili.
Procedimento
Noi facciamo così, seguendo passo a passo le indicazioni di Sandor.
Abbiamo bisogno di
- 2 litri di latte (intero)
- 1 cucchiaio di uno yogurt precedente o di uno yogurt NON dolcificato, comprato
- 2 pentole per scaldare a bagnomaria il latte
- 1 termometro per alimenti
- 1 yogurtiera
E si procede così
- Porto il latte a scaldarsi fino a circa 80 °C (mia moglie sostiene empiricamente che una volta che l’acqua del bagnomaria bolle, il latte é a temperatura corretta);
- Trasferisco il latte caldo in un contenitore dove lo raffreddo fino a
42°C47°C (mi correggono); - A questo punto mescolo al latte il mio cucchiaio di yogurt fino a farlo sciogliere;
- Trasferisco lo yogurt nei vasetti e i vasetti nella yogurtiera;
- Passate 7/8 ore circa, dopo un controllo visivo (che siano cremosi) e olfattivo (che sappiano di yogurt) si tappano i vasetti e si trasferiscono in frigo
- fine

Noi usiamo la yogurtiera per comodità, Sandor Katz vi suggerisce metodi molto più DIY. La yogurtiera funziona come un’incubatrice che mantiene i vasetti a una temperatura attorno ai 45/50°C. Questo per il semplice fatto che i batteri lattici sono felicissimi di lavorare al caldino.
Se ne trovano di diverse misure a costi relativamente contenuti in tutti i negozi fisici e online (ePrice, Amazon).
Cosa aspettate?
Lo yogurt è un alimento fermentato, ed è consumato da “diverso tempo”, da una molteplicità di culture, in molti luoghi (non credo serva che vi riporti tutta la storia dello yogurt, visto che è possibile leggerla su wikipedia).
- Fare lo yogurt in casa è un processo per niente laborioso, che vi permetterà di ridurre un po’ il vostro spreco di plastica e mangiarvi degli yogurt buoni e fatti da voi;
- nel caso vogliate , potete dolcificarlo con un cucchiaio di marmellata, con della frutta o del miele;
- Mangiare yogurt la mattina vi permette di assumere fermenti lattici quotidianamente senza dover ricorrere a bustine o fialette;
- Lo yogurt, come il kefir di latte, si caratterizza per essere più digeribile e assimilabile anche alle persone “sensibili” al lattosio.
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